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Erode e i pirati

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Cosa centra Erode coi pirati, chiederete voi,  che manco appartenevano alla stessa epoca?

Nulla, o forse tutto se i pirati sono un gruppetto di quasi 30 scalmanati cinquenni invitati a un semplice compleanno e tu devi tenerli a bada.
È allora che pensi a Erode. E lo invochi.
E poi ti mordi le labbra, fai il mea culpa battendoti il petto e dici: “Mai più!”
Ma veniamo alla cronaca.
Sabato era il giorno.

COMPLEANNO PIRATI
Il giorno del “non compleanno + 1 mese + 1 giorno” del Ribelle che, non pago di aver celebrato il genetliaco “solo “ con mamma e papà Il 25 aprile a Lecce, mi aveva appositamente richiesto una festa coi compagni a Milano.
E chi sono io per negartela amore mio bello? Io che farei un party ogni mattina anche solo prima di andare a lavorare e adoro travestirmi e comprare cavolate da cosplay?
E allora festa fu.
Peccato che a parte l’entusiasmo iniziale non avevo calcolato la stanchezza accumulata negli ultimi mesi e la mia organizzazione inesistente.
Sono arrivata al giorno della festa che manco davvero i pirati mi avessero assaltata.
La festa per comodità l’ho organizzata al parchetto dove andiamo di solito dopo la scuola. Piccolo, recintato, non troppo frequentato.
Avrei voluto preparare gli inviti cartacei, gli accessori per ogni piccolo, il cadeaux di fine festa, la torta a forma di galeone, la caccia al tesoro.
Nulla, sono arrivata ieri pomeriggio che l’unica cosa certa erano i palloncini neri comprati negli anni in previsione della festa…. che quando mai li riutilizzerò i 150 che so rimasti, è un mistero, però se volete un funerale pop ve li presto.

Sabato  faceva un caldo umido che manco a La Mecca ad agosto e l’unica cosa sensata sarebbe stato organizzare la festa all’acquapark o in una fontana. Ma era ormai deciso.

L’orario della festa era inizialmente alle 17. Io alle 16:48 stavo ancora gonfiando i primi palloncini, tanto chi vuoi che arrivi puntuale?

Alle 17.01 c’erano già tutti i bambini, soprattutto quelli con le tate entusiaste di sapere che c’era la festa e te li potevano almeno sbolognare per un po’.

Così, per tenerli a bada ho iniziato subito a riempirgli la panza.

E ora vi do qualche suggerimento se mai anche a voi dovesse balenare la malsana idea di una festa al parco.

Le cose importanti sono tre:

  1. cibo
  2. giochi
  3. sicurezza

degli addobbi frega poco ai bambini, facciamocene una ragione, alla fine le uniche a cui interessa che i bicchieri siano intonati ai tovaglioli siamo noi (almeno se avete dei figli maschi, con le femmine non so!).

Cibo

Ero terrorizzata dal casino al parco e così  ho agito di monoporzioni per evitare sbattimenti e sporcamenti.

Ho trovato succhi monoporzione in bric morbidi (da Lidl) e li ho abbinati a patatine in bustina monoporzione.

Ho messo tutti i mocciosetti  a sedere su un telo nell’erba e  ho consegnato un “kit” ciascuno. Ho anche preparato 50 panini di quelli piccoli al latte, alcuni con prosciutto altri con salame (suggerito dalle mamme quest’ultimo ma secondo me non una grande idea) e chiusi singolarmente in un tovagliolo.

N.B.

Peccato io non avessi calcolato fratelli,  cugini, parenti lontani e tutti i bambini presenti al parco che si autoinvitano alla festa.
Se voi se non siete state previdenti come me e non siete capaci di moltiplicare pani e succhi come qualcun altro fece coi pesci, andrete nel panico. Perchè a quel punto o ti trasformi in un carabiniere e vieti ai non invitati questulanti l’accesso alle cibarie o va a finire che tutti si lamentano…

Io sono diventata una st….a, ehm una  stoica gendarme e ho allontanato i non invitati (ma le mamme dico io? Non hanno scrupoli a mandarteli a chiedere l’elemosina delle patatine?)

GIOCHI

Mi ero ripromessa di farli giocare a mille diverse cose ma l’unica cosa che ha funzionato è stato il trucca bimbi che per fortuna ha realizzato per me un’altra mamma.

I bimbi hanno preso il ruolo dei pirati e del trucco però così alla lettera che se ne sono andati all’assalto del parco scatenati.

Per intrattenerli comunque avevo programmato corsa nei sacchi, tatuaggi, il tiro alla fune e la pignata.
I sacchi per la corsa li ho comprati su Amazon in un pack costato pochi euro con altri due giochi (che erano sin troppo impegnati i per i miei esuberanti pirati) e sono stati un’ottima scelta.

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anche i tatuaggi li ho comprati su Amazon e i bimbi erano felicissimi.

La fune l’ha portata una mamma che si è offerta di dirigere la gara ed è piaciuta molto. Un grande successo sono state le trombette recuperate dal carnevale.

E poi la pignata, versione moderna della pentolaccia.

Ho comprato la pignata a forma di forziere e l’ho riempita di caramelle e dobloni. La trovate su Amazon in tante forme ma io l’ho acquistat a Milano in un negozio che ha anche l’eshop dove costava decisamente meno  (vi lascio il link perchè ha un sacco di roba per le feste!).

Ho riempito la pignata con caramelle varie e dobloni di plastica.

Le caramelle le ho recuperate sempre da Lidl in pack con varietà diverse in piccole bustine monoporzione,  e c’erano anche chupa chups in vari gusti che sono state graditissimi.

Non potete capire cosa è successo quando si è rotta la pignata… l’assalto delle cavallette, altro che i pirati. Ma che gioia!

Niente torta con panna, primo perché non ho avuto tempo, secondo perché la torta decorata per 25 bambini con annessi parenti mi sarebbe costata quanto il ricevimento di nozze di Meghan Markle. Quindi tre crostate preconfezionate e i bambini erano felici ugualmente (anche perché avevano già fatto incetta di caramelle a non finire).
Che aggiungere? E stata una bella festa?
Non lo so, li ho visti felici nonostante i soliti screzi tra bambini, qualche urla e questo è mio e quello pure. e questo fa parte del terzo capitolo SICUREZZA.

La festa è riuscita e nessuno si è fatto male. e questo è già un ottimo risultato visto che 30 bambini scatenati sono sempre un pericolo.

Vi confesso che non so se ce l’avrei fatta da sola: ho avuto una mamma che mi ha aiutata nelle cose pratiche e anche il Birbapapà perciò il mio ultimo consiglio è: cercate degli alleati altrimenti soccomberete, come minimo per l’ansia.

Ah,  magari anche un fotografo perché, presa dalle mille cose, io non sono nemmeno riuscita a fare delle foto decenti. E se al Ribelle le foto non servono perchè non dimenticherà mai questa giornata,  per voi magari saranno necessarie come per me, l’anno prossimo, quando vi verrà in mente di organizzare un nuovo compleanno e vedendo le foto vi ricorderete che no, meglio di no 🙂

 

 

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